Dieci monumenti da vedere a Palermo in un giorno

Palermo custodisce un centro storico ricco e variegato. È uno dei più grandi d’Europa e non bastano pochi giorni per goderne i particolari a fondo.
I turisti che hanno poco tempo, ma sono curiosi e dei buoni camminatori saranno costretti a fare delle scelte. Poco male, bisogna sempre lasciare che la curiosità non si esaurisca e lasciare Palermo con il desiderio di tornare presto.

Fortuna che gli stretti vicoli della città antica alternano piazze bellissime, Chiese e Palazzi nobiliari, tanto da permettere anche in un solo giorno un assaggio della città, della sua storia, con le mille contraddizioni e le diverse culture che si mescolano armonicamente.

Proponiamo un mini tour della città per il turista “mordi e fuggi” che però non vuole rinunciare ad avere il suo ricordo e a vivere Palermo come esperienza unica.

Il tour prevede delle soste fondamentali come la Cattedrale e i Quattro Canti ma tiene in considerazione anche dei dettagli un po’ più ricercati che faranno dunque la differenza.
È possibile portare a termine questa passeggiata in un solo giorno. Si gravita intorno al quartiere dell’Albergheria, del mercato storico di Ballarò, il quartiere più antico e più barocco di tutta Palermo.

1. Ballarò e Casa Professa

Punto di Partenza il B&B Il Giardino di Ballarò, in via Porta di Castro; cominciamo la nostra passeggiata costeggiando il mercato di Ballarò per giungere in pochi minuti a Casa Professa o Chiesa del Gesù. Anche nel Gattopardo, opera che trasuda sicilianità, si descrive una visita a Casa Professa, considerata un esempio originale e significativo della cultura artistica siciliana e del Barocco Europeo. Insuperabile per le sue decorazioni a marmo mischio e i bassorilievi di Vitagliano su modelli del Serpotta.

2. Via Maqueda e la Chiesa di San Cataldo

Con gli occhi ancora pieni del bianco dei meravigliosi marmi raggiungiamo via Maqueda. Lì la Chiesa di San Cataldo svetta con le sue cupole. Spesso testimonial dell’immagine della nostra città rivela il carattere orientale e occidentale insieme di Palermo.

3. La Chiesa della Martorana

A pochi minuti la meravigliosa Chiesa dell’Ammiraglio, meglio conosciuta come Chiesa della Martorana. Rappresenta la cultura bizantina e ortodossa della città. Al suo interno si incontrano una molteplicità di stili sorprendente, frutto dei diversi rimaneggiamenti avvenuti nei secoli, tanto da poterla definire Chiesa – Monumento Storico.

4. La Chiesa di Santa Caterina

Appena terminata la visita, merita adesso la giusta attenzione la Chiesa di Santa Caterina, edificio religioso situato proprio accanto alla Martorana. Anche qui marmi mischi, stucchi e affreschi sontuosi manifestano la complicata bellezza della città.

5. Piazza Pretoria e I Quattro Canti

Superata Piazza Bellini, si allarga Piazza Pretoria e la sua fontana, che troneggia al centro. È questo il cuore pulsante del centro storico di Palermo.
I Quattro Canti sono i prospetti architettonici che segnano l’incrocio tra Via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele. Descrivono simbolicamente, la natura, la storia e la fede della città. Dalla natura con la raffigurazione dei quattro fiumi di Palermo, Kemonia, Oreto, Papireto e Pannaria; fino al cielo e le quattro Sante Agata, Ninfa, Oliva e Cristina patrone della città prima dell’avvento della Santuzza, Santa Rosalia.

6. Il Teatro Massimo e Corso Vittorio Emanuele

Potrebbe già essere ora di pranzo ma trovare un ristorantino o un ambulante sarà semplice. Ci troviamo a soli cinque minuti a piedi dalla Piazza principale di Palermo, Piazza Verdi che custodisce lo splendido Teatro Massimo. Non tutti lo sanno ma il teatro della nostra città è il più grande edificio teatrale lirico d’Italia e il terzo in Europa. Iniziato da Basile e portato a termine dal figlio, è un complesso architettonico di importanti proporzioni ma delicato e armonico.
La passeggiata procede in direzione Corso Vittorio Emanuele, sarà naturale fermarsi ad ammirare Piazza Bologni durante il tragitto. Come un palcoscenico, fanno da quinte nobili palazzi di un tempo e al centro la statua bronzea di Carlo V.

7. La Chiesa del Santissimo Salvatore

La prossima tappa è la Chiesa del Santissimo Salvatore a pianta centrale dodecagonale con cupola ellittica. E all’interno il fasto dei marmi policromi, stucchi e affreschi. È possibile anche raggiungere la parte alta dell’edificio e ammirare i tetti di Palermo, i suoi orizzonti, il mare e Monte Pellegrino che si staglia orgoglioso sulla sua città.

8. La Cattedrale

Manca ancora una tappa fondamentale, la Cattedrale di Palermo, bastano pochi minuti per raggiungerla. Sarà una piacevole sorpresa riuscire a gustare una fresca granita all’ombra e ammirare al contempo un edificio che rientra tra gli itinerari arabo – normanni proposti dall’Unesco.
I diversi stili del complesso monumentale sono da attribuire alle varie fasi di costruzione.
Eretta nel 1185, subisce profonde e strutturali modifiche durante il restauro del 1781.
Al suo interno il simulacro del beato Giuseppe Puglisi martire, ucciso dalla mafia nel 1993, i sarcofagi in porfido di Federico II, del padre Enrico IV e buona parte della famiglia reale, la meridiana.

9. Palazzo Reale

Il tour sta per finire, ultima tappa prima di tornare al punto di partenza, il Palazzo Reale e la sua Cappella Palatina.
Il Palazzo è la più antica residenza reale d’Europa, adesso sede dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Delle quattro originali torri normanne, ne rimangono solo due.

10. La Cappella Palatina

Al primo piano dell’edificio la Cappella Palatina, basilica a tre navate dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Chiesa della famiglia reale dal 1140.
All’interno i mosaici bizantini tra i più importanti di tutta la Sicilia e il tetto ligneo con raffigurazioni tipiche della corte islamica.
È un piccolo e prezioso gioiello, di cui la città di Palermo è molto fiera.

Il mini tour è così concluso. Pochi minuti ancora per raggiungere il b&b Palermo Il Giardino di Ballarò, dal quale abbiamo cominciato il nostro viaggio attraverso una Palermo, un po’ barocca, un po’ araba, un po’ normanna. Profondamente siciliana.

“A Palermo la rossa, a Palermo la bambina. Rossa, Palermo, come immaginiamo fosse Tiro o Sidone, fosse Cartagine, com’era porpora dei Fenici; di terra rossa e grassa, con polle d’acqua, da cui alto e snello, pieghevole ai venti, s’erge il palmeto fresco d’ombra, eco e nostalgia di oasi, verde: moschea, tappeto di ristoro e di preghiera, immagine dell’eterno giardino del Corano. Bambina perché dormiente e ferma, compiaciuta della sua bellezza, perché da sempre dominata da stranieri, e dominata soprattutto dalla madre, la fatale madre mediterranea che blocca i figli in un’eterna adolescenza. S’adagia, rigogliosa e molle, su una felice conca.” cit. Vincenzo Consolo

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